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La prima volta che riuscii ad assistere al balletto  "Il lago dei cigni", da sempre innamorata  delle musiche di Pyotr IIyich Tchaikovsky. fu a Torino in una  lontana, indimenticabile sera d'estate. Lo stesso, univa due elementi entusiasmanti, per me inscindibili.  Il talento, il fascino della musica del  grande genio russo ed il balletto, altra mia  grande passione.

Tchaikovsky lo compone nel .1875. E' in vacanza, con la famiglia della sorella e i nipoti. Parentesi resserenante che sovente ricerca. Ha trentacinque anni. Vuole provare a  dedicarsi alla musica per balletto, pur sapendo, che non è  particolarmente apprezzata. Nel 1877, (  anno in cui compone anche l'opera "Eugenio Onieghin"  traendo ispirazione dal romanzo di Aleksandr Puskin ), "Il lago dei cigni" op. 20, debutta  al teatro Bolshoi di Mosca. Non ottiene in quel frangente, un grande successo. Lo otterrà in seguito, quando il nuovo modo di intendere la musica sinfonico-coreografica, inizierà ad essere  accettato e compreso.

Piotr Ilyich Tchaikovsky,  vede la luce  in Russia, a Kamsko-Votkinsk.  E' il 7 maggio del 1840.  L'adorata madre, che perderà pochi anni dopo, nel 1854 in seguito ad un'epidemia di colera, discende da una nobile famiglia di origini francesi,  il padre  è ingegnere minerario.

 E' piccolo, quando incontra per la prima volta la musica,  Ha solo cinque anni. Da subito, dimostra una forte inclinazione,  doti notevoli.  Ne ha solo quindici, quando mette a punto la sua prima, piccola composizione. Studia con i due fratelli gemelli giurisprudenza, senza eclatanti risultati. Conclusi gli studi ( durati 9 anni ) trova un impiego al Ministero della Giustizia.

Accettato al conservatorio di S.Pietroburgo, ottiene meritato diploma ( è il 1865 ) con la composizione per coro ed orchestra " Alla gioia ". E' però in quello di Mosca che, richiesto, insegnerà teoria ed  armonia, Vi rimane  fino al 1878. ,Tchaikovsky è figlio , musicalmente parlando, della nuova corrente  che  ha scosso la Russia. Alimentata, incoraggiata, voluta nel settecento dallo zar Pietro il Grande, abbracciata  da Anton Rubistein ( che gli è stato maestro ) e da suo fratello Nikolaj ( direttore dello stesso conservatorio in cui è professore ).  Un genere  musicale che pur non rinnegando, folclorismo e liturgia della propria terra, lascia anche spazio ad infiltrazioni straniere,  ad una nuova apertura internazionale che investe positivamente l'ottocento,  diventando  cosmopolita,  ovunque apprezzato.

 E' del 1866, la stesura della Sinfonia n.1 in sol minore op.13. La rielaborerà più volte.  La chiama "Sogni d'inverno" .Nel 1867 compone " Voevoda", tratta dal dramma di Aleksandr Nikolaevic Ostrovskij. La partitura dell'opera, dopo 4 repliche ed un  notevole successo, viene però distrutta dallo stesso autore e smembrata. Una parte, verrà dirottata proprio nel balletto "Il lago dei cigni ", romantica, drammatica favola che diverrà, insieme a "La bella Addormentata" e allo "Schiaccianoci", uno dei capisaldi dell'ampio patrimonio artistico che il grande compositore lascierà all'umanità.

Risale al 1869, ispirata  dal dramma di William Shakespeare, ed  emotivamente personalizzata,  l'Ouverture  "Romeo e Giulietta" a sua volta rielaborata  (consuetudine del grande maestro ) nel 1880.

Il 1872, ispira la Sinfonia n.2.  Il "Concerto n.1 in Si bemolle minore op.23", uno dei pezzi più celebri, lo comporrà tra il 1874 e il 1875, anno in cui  realizzerà,  splendido " Il lago dei cigni ".

Tra l'estate e l'autunno del 1876, da vita al poema sinfonico op. 32 "Francesca da Rimini". Diverrà un altro intramontabile successo. Assiste a teatro, in quel periodo, all'opera  " Carmen" di George Bizet. Ne uscirà talmente preso, da trarne spunto, quando comporrà, nel 1890 " La dama di picche" .

Tchaikovsky, ha un animo tornentato, nostalgico, sensibile, con chiare tendenze omosessuali,  per l'epoca, motivo di grande scandalo, E' forse nel tentativo di occultarle, offrendo una parvenza di normalità, che incappa in una scelta che pagherà amaramente.  Il 18 luglio del 1877, si unisce in matrimonio con Antonina Yvanovna Miljukova, che  per via epistolare, gli  ha dichiarato il proprio amore. L'unione, non regge che pochi giorni.

La riluttanza nei confronti della moglie lo porterà a una rapida  separazione e a un tentativo di suicidio. La rottura,  non lo libererà  però dalla follia  della donna. Seguiterà ad angosciarlo, perseguitandolo con incessanti minacce e richieste di denaro.

Piotr ha iniziato nel frattempo, una fitta corrispondenza con una ricchissima vedova, amante della musica e dell'arte. Madame Von Meck, grande estimatrice della sua musica,  gli offre un cospicuo sostegno economico che gli permetterà di lasciare la cattedra, per potersi dedicare interamente alla musica. La generosa mecenate ed il grande maestro, non si incontreranno mai. Lo supporterà interamente, fino al 1890, anno in cui, un'ultima lettera, che precederà il silenzio,  gli comunicherà l' impossibilità  di seguitare a sostenerlo. In quel periodo Tchajkovsky, che viaggia intensamente, inizia però  a raccogliere sia in Europa che negli Stati Uniti, i primi grandi successi. Ha iniziato a  seguire una vita più regolata, anche se non priva di momenti di crisi depressive.

Il 1888  gli ispira altri capolavori, tra cui la Sinfonia n° 5 in Mi minore op.64.  Nel 1889 compone "La bella addormentata" op.66. Il balletto, ispirato alla fiaba di Perrault, debutta il 15 gennaio del 1890, al Teatro Marijnskij di Pietroburgo. Due anni dopo,  il 18 dicembre, vi  esordirà lo "Schiaccianoci".

Conosce nel contempo a Lipsia Johannes Brams. Sono trascorsi solo nove giorni dalla prima de "La Patetica" quando, Il 6 novembre del 1893, alle 3 antimeridiane, il grande compositore,  a San Pietroburgo si spegne. Le motivazioni sono contrastanti. Spaziano  dal colera all' avvelenamento. Non viene  neppure escluso il suicidio, che avrebbe messo fine, alla sua tormentata esistenza..

Alle esequie di stato, nella cattedrale di Kazan, giungono splendide rose bianche. Le ha fatte pervenire, quale personale, ultimo saluto, lo zar Alessandro III, padre di Nicola II, alla cui morte ( fucilato insieme alla famiglia, nel 1918 dai Bolscevichi ) si estinguerà la  dinastia dei Romanov.

 (Elaborazioni immagini di Claudia )

 

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