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    Sono trascorsi diversi anni 
    da allora... Lavoravo, pensavo ancora di essere in salute e se con mio 
    marito decidevamo di 
    programmare durante le ferie una  gita,  Montecarlo era una delle 
    mie  mete preferite. Il tragitto non era cert o breve, la moto potente e 
    ... scomoda ( per il passeggero almeno..!!!), ma per 
    poterla raggiongere, lo  affrontavo però volentieri.  Non 
    importava poi se la permanenza non poteva durare 
    che  poche ore...! Il tempo di una breve passeggiata lungo il  
    percorso con vista sul porto, su quella lunga strada adibita a circuito  
    nelle gare  di Formula 1, che avevano decretato  l'inconfondibile 
    unicità sul selciato bagnato, dell' incontrastato fuoriclasse Ayrton Senna.. 
    Mi piaceva camminare,  .ammirare quel poco che il tempo limitato mi 
    permetteva di contemplare. Yacht megagalattici che sembravano gareggiare in 
    maestosità e splendore, adagiati tra il 
    luccichio delle onde, sotto il sole. 
Solo il tempo di un 
caffè, prima di riprendere la strada a ritroso.
       
La possibilità  di 
assaporare quel lusso che non ho mai in  realtà 
invidiato, in un  paradiso raggiunto ed irraggiungibile, che mi offriva la   
sensazione di essere penetrata in una favola. La più bella  mai esistita. 
Sospesa nell'aria come una nuvola altrettanto inarrivabile. Dolce, densa di 
romanticismo, all'epoca ancor tangibile, vitale, viva. Quella di un incontro 
seguito da un sontuoso matrimonio, tra  un  affascinante, carismatico, 
ambito principe magicamente riuscito a rendere  
florido, speciale il suo regno, e una splendida giovane  attrice  dai 
capelli d'oro. Lo sguardo  chiaro e  fiero ad illuminare un viso 
perfetto, su un fisico semplicemente da dea. 
 Qualcuno l'ha definita   la donna più bella di 
tutti i tempi.... penso non abbia sbagliato. 
Oltre ad  un fascino non 
comune, Grace Kelly aveva innata  una classe regale. Eleganza sofisticata, 
tanta determinazione.  Sono trascorsi trent'anni da quel tragico settembre 
del 1982...Nei pressi di Montecarlo, in fondo ad un dirupo, la nera
signora la stava attendendo. Subdola, minacciosa, pronta a raccoglierne l'ultimo 
respiro, quell'estremo pensiero  rivolto   al suo principe, ai  
figli. .Dal med esimo,  
la cinquantaduenne ancor splendida  principessa,  
emerse  biondo angelo che si impresse 
indelebilmente nel cuore,  nell'immaginario collettivo, entrando senza 
forzature  nella leggenda.  Il principe, rimase, disperato, a saturare 
gli occhi ed il cuore dei loro ricordi più belli.  Sicuramente cercandola 
tra foto e quadri, nelle immense stanze di quel palazzo, di colpo diventato 
troppo vuoto, nell'illusione forse  di vedersela ricomparire  
dinnanzi all'improvviso. Poterla abbracciare 
un'ultima volta, poterle dire quelle parole che una morte tanto repentina e 
sconcertante, gli aveva spezzato, congelato in gola... Celando nel cuore, quel 
permesso negato e bruciante che forse, se concesso, non avrebbe  certo 
mutato, ma  addolcito il  tremendo  destino che la stava 
inesorabilmente attendendo. 
 Ricercandola negli  stessi 
volti di quei tre turbolenti, ma meravigliosi, amati 
 ragazzi 
che Lei  gli aveva donato, nei nipoti, nel ricordo dei sudditi. Nell'amore, 
oltre al 
proprio immenso,  di quanti l'avevano sempre saputa apprezzare. 
Dolore che sino all'ultimo 
giorno della terrena esistenza , Ranieri III 
penso  non sia mai riuscito a metabolizzare. Non contemplò più alcun legame 
dopo la scomparsa della sua principessa, regalando al mondo  immagini di 
sè, ammantate  di una tristezza infinita. Attendendo forse solo il momento 
in cui sarebbe stato chiamato a raggiungerla per poterla riprendere  
dolcemente per mano. Tornare a guardarla,  riscrivere con Lei una pagina 
nuova, della stessa storia d'amore che li aveva saldamente uniti in terra.  
In un contesto, in  un regno diverso e  lontano dal loro,  
tra schiere di  angeli, musiche celestiali, soffici nubi.  
   
     
   
Grace, terzogenita del 
milionario John Brendan Kelly Senior, nipote del famoso commediografo George 
Kelly, nasce a Filadelfia il 12 novembre del 1929.
Bellissima, esordisce inizialmente  come indossatrice. A   
22 anni,  inizia  a calcar e 
le scene.  
Le bastano solo 5 anni per diventare una star di Hollywood diretta dai migliori 
registi, ogni volta  affiancata da 
attori di fama.  Alfred Hitchcock, ne è talmente conquistato 
da desiderarla  interprete nei suoi 
film più importanti.  
Mogambo, 
drammatico, con  regia di John 
Ford 
(1953), le garantisce una nomination all'Oscar, come migliore 
attrice non protagonista. 
Riconoscimento che meritatamente, Grace ottiene  
con " La ragazza di campagna",  di George Seaton nel 1954.   E' però con "Caccia al Ladro" 
di Alfred  Hitchock,  pellicola  del 1955, che si  va 
concretizzando  il suo  destino.   Gli esterni del film, in 
cui interpreta la parte  di Frances Stevens, donna  
imprevedibile, altera, dal grande fascino,  vengono girati 
proprio sulla Costa Azzurra,  nel Principato di Monaco. La affianca 
l'affascinante Cary Grant all'epoca cinquantenne. In una scena, con lui  
in macchina, si troverà a percorrere quella  
stessa curva che,
ventisette anni più tardi, la porterà 
 a 
perdere la vita. 
    
     
L'incontro con il  futuro 
consorte, a cui è del tutto sconosciuta, avviene in
seguito ad una trovata atta a portare pubblicità al principato.  Sua 
Altezza, decide di 
incontrare la bella attrice, unicamente per 
scattare qualche foto.  Quando però i loro sguardi si incontrano, 
gli occhi  di lui si smarriscono in quelli 
chiari, fieri, a tratti ironici di lei.  Dopo un invito a palazzo ed una fitta 
corrispondenza, Ranieri III, vola a 
Philadelphia per chiederla in sposa.  Ne 1956, la giovane attrice, reciterà 
nuovamente ne " Il cigno" e in " Alta società", ultimo suo impegno 
cinematografico. 
Dietro specifica  richiesta, 
Grace, sacrificherà per amore, alla corona la carriera. Con il matrimonio fiabesco celebrato 
il 18 aprile dello stesso anno,  la sua vit a, 
sarà dedicata alla  famiglia,, agli stessi doveri di corte.  I registi 
non cesseranno di cercarla. Il "no", ad ognuno di loro, giungerà sempre  
però inderogabile. 
Un "no" per tener fede 
alla promessa 
data al suo Principe, in nome di quel sentimento che nulla e nessuno  
avrebbe dovuto  incrinare, scalfire...  Un "no" che sovente  avrebbe,  
forse, voluto  
essere  un "sì" gratificante.... 
 "Sì", per riprendere in mano i 
propri sogni, La carriera ed il successo, controvoglia accantonati. 
"Sì" a Hitchock nuovamente, dopo tanti dinieghi!
    
Poco prima di morire, pare stesse iniziando ad uscire 
dall'ombra. Robert Dornhelm, sembra 
l'avesse richiesta e  convinta a tornare a lavorare nel suo film 
Rearranged, ma  la fatalità, per lei aveva già tutto pianificato.  A 
bordo di quella Rover Sd1, sulla quale stranamente viaggiava senza autista con a 
fianco la  figlia Stephanie rimasta  fortunatatamente illesa, in quel 
volo si schiantò pure quell'ultimo, certo a lungo accarezzato ritorno alle 
scene.. 
( 
Elaborazione immagini di Claudia ) 
  
  
    
    
     
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