Franz Schubert, quarto di numerosi figli ( di cui solo quattro sopravvissero ), nasce nel 1797 in un'umile casa di un sobborgo di Vienna. A Lichtental,  da Franz Thedor, maestro elementare e Elisabeth Vietz. E' bellissima la similitudine che lessi di lui tempo fa.... Nella stessa, venne  definito un " viandante " che ha attraversato, in quei suoi pochi anni di vita, un mondo in cui non si sentiva nè inserito (  a causa del suo aspetto, forse non propriamamente  elegante ) , nè accettato. Ed è  quella ricerca spasmodica di un mai raggiunto Eden, profusa di sensibilità e  malinconia profonda,  che il grande compositore riverserà nella sua musica, rendendola oltremodo emozionante, a tratti struggente.

Il padre, pur  dilettante, suona egregiamente sia il pianoforte che il violino. E' quindi in famiglia che il piccolo Franz ha il primo incontro con le note, l'armonìa dei suoni, lasciando emergere la sua spiccata predisposizione. Nuove lezioni gli verranno impartite dall'organista della parrocchia, ma è la sua voce da soprano dal tono angelico, a colpire inizialmente Antonio Salieri, alla ricerca di fanciulli cantori per la Cappella reale.  L'esame di ammissione, brillantemente superato gli permetterà di accedere al più importante collegio della città. Il convitto Stadtkonvikt,  in cui entrerà appena undicenne ed uscirà cinque anni più tardi,  nel 1813, musicista a tutti gli effetti.

Ha soli 13 anni, (è il 1810 ) quando compone < Fantasia per pianoforte a quattro mani> e i primi lieder. Rientrato in famiglia, nel 1814, inizia a lavorare nella scuola gestita dal padre. Periodo quello, in cui partorisce  il primo Lied su testo di Goethe, si innamora della bella soprano Therese Grob ed assiste entusiasta alla rappresentazione, presso il Teatro Porta Carinzia di Vienna, (che lo accoglierà nel 1820, per il debutto del composto atto unico < I fratelli gemelli > ) al < Fidelio > del suo idolo: Ludwig Van Beethoven. Ammirato ed Immenso,   inimitabile, caratterialmente da lui tanto diverso. Pochi giorni dopo, andrà in scena, nella chiesa degli Agostiniani l'opera < Messa in fa maggiore > e comporrà una delle sue romanze  più famose: < Margherita e l'arcolaio >.

,Il 1815 e 1816, sono  per il giovanissimo talento, anni proficui.  Compone ben 4 operette,    4 Sinfonie ( la seconda e la terza nel 1815, la quarta e la quinta, l'anno successivo ), numerose altre romanze.

Il 1817, sempre caratterizzato da intenso lavoro..., include pure una drastica scelta di vita. Lascia la scuola per potersi dedicare interamente alla composizione, vivendo dell'aiuto economico offertogli da mecenati amici e delle lezioni che prenderà ad impartire alle contessine Maria a Carolina Esterhàzy. Scrive nuovi leader, due Ouverture, altre suonate per pianoforte.

Nel 1820, il sogno d'amore si infrange. Therese, va sposa ad un altro, non permettendogli in tal modo,  di pregustare i primi, agognati successi.

Saranno gli amici  a dare   alla stampa, l'anno successivo, una parte dei suoi lieder. I soli che, fin che sarà in vita, verranno presi in considerazione. Il cantante Michael Vogl, forse il più caro, se lo porterà appresso in diversi viaggi, cercando di far  ritrovare  a Schubert, quei frammenti di serenità, che in seguito verranno  soffocati dalle calamità in agguato.

Franz, fino alla fine dei suoi giorni, non smetterà mai di comporre. Nell 1822, regalerà alla musica, all'umanità, altri capolavori tra cui la sesta,  la settima Sinfonia ,  < l'incompiuta > ( ottava ), < WandererFantasie >, Sinfonia n° 9 " La grande" ( 1825 ) che seguirà  quella di Beethoven e tante, tante ancora, oltremodo grandiose. Le stesse,  lasceranno i cassetti in cui erano rinchiuse, troppo tempo dopo la sua morte, rendendolo  immortale. ( Tra queste: <Quartetto e Sonata in sol maggiore >, <Quartetto per archi>, < Fantasia in fa Minore >, <Momenti Musicali>, <Improvvisi per pianoforte>..... ). Nel fatidico 1826 iniziano le cocenti delusioni. Non ottiene il posto di  vice maestro di cappella a corte e, senza denaro, ammalato, per potersi curare  è costretto a svendere a un editore numerosi suoi Lieder. Si spegne  il 19 novembre del 1828, dopo aver contratto, oltre la precedente malattia venerea, anche il tifo ed aver composto le ultime Sonate per pianoforte. Se ne andrà a soli 31 anni. La sua fine, distanzierà solo di poche settimane quella del suo mito. Anche la tomba sarà molto vicina a quella di Beethoven che alcuni giorni prima di morire, aveva avuto modo di ascoltare, rimanendone colpito, alcuni lieder del giovane Franz. Schubert, nel 1922, lo aveva omaggiato dedicandogli  le 10 variazioni per pianoforte op.10.

 

 

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